Rionero in Vulture – Il suono armonioso della chitarra del maestro Giovanni Grano che tocca le corde più sensibili, un meraviglioso viaggio con Eleonora Princess of Magic nel mondo della Magia, misto a trasformismi, danza, apparizioni, sparizioni, l’esibizione dell’ “istrione” Mario Bellitti accompagnato da un musicista-compositore d’eccezione, Tullio Pizzorno, il folk “ricercato” della band Accipiter, e le voci emozionanti di Alessandra Perillo, Annalisa Scarpati: ecco gli ingredienti dell’evento “Club San Marco Premia” che si è tenuto sabato scorso al Teatro Vorrasi di Rionero, presentato da Ertilia Giordano. Una serata di spettacolo – organizzata dall’associazione di Rionero (la scelta della denominazione richiama il santo patrono di Rionero) che ha solo pochi anni di vita (nata nel 2011) ed ha oltre un centinaio di soci provenienti da diversi centri della Basilicata e quindi non solo dal Vulture, curato nella regia dal promoter Mario Bellitti – per premiare il maestro Giovanni Grano, di Rionero in Vulture, che ha compiuto gli studi di chitarra sotto la guida di Ruggero Chiesa diplomandosi presso il Conservatorio G. Verdi di Milano e si è esibito nei più prestigiosi teatri del mondo. Lo spettacolo ha testimoniato insieme al talento rionerese (i riconoscimenti nelle precedenti edizioni sono andati sempre ad artisti dello spettacolo, esponenti del mondo della medicina, della cultura di origini rioneresi con l’obiettivo che il premio è un’occasione di incentivazione per riconoscere e valorizzare i giovani talenti locali) quelli di artisti e protagonisti di un modo innovativo di fare e proporre spettacolo in tutte le sue espressioni artistiche. Il filo conduttore nella scelta dei poemi – enunciati immediatamente prima dei brani eseguiti alla chitarra dal M° Giovanni Grano – è incentrato essenzialmente sulla figura di Federico Garcia Lorca che, oltre ad essere il poeta raffinato ed il drammaturgo profondo che tutti conosciamo era anche uno splendido pianista ed un chitarrista. Alla chitarra egli ha affidato alcuni dei suoi poemi più belli, come ad esempio “La guitarra” che ha preceduto, nella serata, l’esecuzione dell’ ” Homenaje pour le Tombeau de Debussy ” del compositore andaluso Manuel De Falla e che lo stesso Lorca, amico strettissimo di De Falla suonava sulla sua chitarra. Così come l’altro poema, sempre di F. G. Lorca , “La sombra de mi alma “che ha preceduto l’esecuzione dell’ultimo brano suonato con intensa partecipazione dal M° Grano, ovvero il preludio N° 1 di Heitor Villa-Lobos.
Di altra impronta stilistica invece, i due iniziali brani di Mauro Giuliani tratti dalle “Giulianate” op. 148 ; il primo “L’amoroso “, brillantemente giocato su motivi gioiosi ed uno sviluppo centrale più meditato mentre il secondo , “La melanconia “, ci riporta nelle sue tinte assorte e velate di compiacente tristezza ai dipinti di F. Hayez che così romanticamente rappresentano la melanconia. Infine un Paganini che forse pochi conoscono come eccellente esecutore alla chitarra oltrechè al suo inseparabile violino.
La presidente del Club San Marco Marcella Viggiano precisa la mission : il valore e la necessità dell’associazionismo come antidoto alla desertificazione sociale, culturale e democratica che vivono piccoli, grandi centri della regione. L’associazionismo – è la strategia del Club – agisce nel territorio della comunità locale, che è il terreno privilegiato dove far emergere e sperimentare risposte di qualità culturale e sociale protese a costruire dal basso un modello di vita, di lavoro, di relazione che sia dinamicamente adattativo. Di qui l’attività che oltre al Premio si svolge sui terreni della solidarietà sociale e civile, sulla valorizzazione delle tradizioni e della fede cristiana per diventare punto di riferimento per altre associazioni culturali e di volontariato per fare rete senza sostituirsi ad altre forme di coinvolgimento e/o di partecipazione sociale, ma, al contrario, promuoverle, favorirne l’integrazione organica sul territorio, evidenziarne i punti di forza cercando sempre di privilegiare ciò che unisce e di favorire una gestione creativa, volta al positivo, di ciò che inizialmente divide. L’evento ha lasciato il “segno” confermando quando sia necessario un luogo di incontro, ascolto, confronto, dialogo, convivialità; di costruzione di senso di appartenenza per l’elaborazione di chiavi di lettura positive della realtà; integrazione organica tra forze vive presenti nel territorio; elaborazione di risposte condivise, progettazione di attività da svolgere insieme; sperimentazione e apprendimento; creazione di un patrimonio sociale in termini di competenze, valori, esperienze, tradizioni. Spettacolo di magia-illusionismo per sognare ad occhi aperti, musica per ri-scoprire i sentimenti e ri-vivere i concerti dei grandi artisti, cultura per la ricostruzione di comunità e relazioni col territorio, per conquistare nuovi spazi di libertà e benessere.