Matera – È dedicata al genio eclettico di Leonardo Sinisgalli[1908-1981] l’esposizione che sarà inaugurata venerdì 18 settembre alle 18 al Circolo La Scaletta di Matera, in via sette dolori 10. La mostra dal titolo “L’altro Sinisgalli, tra industria e pubblicità” svela il talento per la comunicazione pubblicitaria del poeta ingegnere di Montemurro. Un talento in grado di reclamizzare in maniera poetica i prodotti dell’industria e comunicare i cambiamenti della società, che lo condusse a svolgere con successo il ruolo di art director e responsabile della comunicazioneper importanti gruppi industriali, cui seppe fornire ricchi ed innovativi spunti creativi, in un lungo sodalizio durato fino agli anni Settanta.
Adriano Olivetti lo volle nella sua squadra come responsabile dell’Ufficio Tecnico Pubblicità, un esordio che gli permise di esprimere al meglio il suo estro creativo, in grado di coniugare cultura umanistica e scientifica, anticipando i tempi. Emblematica è la réclame con la rosa in un calamaio accanto alla “moderna” macchina da scrivere “Studio 42”, firmata da Sinisgalli. Seguiranno le esperienze con Pirelli, Finmeccanica, Bassetti e Alfa Romeo, dove battezzò “Giulietta” la famosa automobile, coniando, invece, per la sorella maggiore “Giulia” la frase “disegnata dal vento”.
Il percorso espositivo, a cura di Edoardo Delle Donne, permette di ripercorrere la straordinaria avventura di Sinisgalli nel mondo della comunicazione attraverso le pubblicità di grandi aziende, realizzate dal 1938 al 1966, e riviste da lui dirette, provenienti dalla Fondazione Leonardo Sinisgalli di Montemurro, che ha collaborato con il Circolo La Scaletta nell’organizzazione della mostra.
L’esposizione, patrocinata dal Comune di Matera e sponsorizzata dalla concessionaria d’auto Gruppo Maffei, sarà aperta al pubblico fino al prossimo 11 ottobre.
All’inaugurazione interverranno:
Paolo Emilio Stasi, presidente Circolo La Scaletta
Domenico Sammartino, presidente Fondazione Leonardo Sinisgalli
Biagio Russo, giornalista e saggista
Edoardo Delle Donne, curatore
Modera Anna Pagliei, Circolo La Scaletta
L’ingresso alla mostra avverrà nel rispetto delle normative anti Covid 19.
Orari
Lun-ven. 10-13; 17-20
Sabato e domenica su prenotazione
Info e prenotazioni: info@lascaletta.net; 0835.336726
Ingresso libero
Leonardo Sinisgalli
“Come il ragno
costruisco con niente,
lo sputo, la polvere,
un po’ di geometria.”
Nato a Montemurro (Potenza) nel 1908 da una famiglia contadina e morto a Roma nel 1981, Leonardo Sinisgalli era laureato in ingegneria; oltre che poeta fu narratore, saggista, critico d’arte, traduttore, art director, autore di documentari e programmi radiofonici, disegnatore e acquerellista.
Fondò importanti house organ e fu responsabile della pubblicità per molti gruppi industriali (Olivetti, Alfa Romeo, Pirelli, Finmeccanica, Eni, Alitalia), cui seppe fornire ricchi ed innovativi spunti creativi .
Era fermamente convinto che la cultura italiana necessitasse di contaminarsi con i più diversi ambiti produttivi, nella loro complessità e modernità: “Io aspetto il gran giorno in cui il Regno dell’Utile sarà rinverdito dalla cultura, dalle metafore, dall’intelligenza”.
Nel suo libro di saggi più noto, “Furor mathematicus” (1950), sull’interazione tra differenti campi disciplinari, associò all’idea di ordine, razionalità e regolarità (proprie della matematica), l’entusiasmo dell’atto creativo, affrontando in maniera eclettica materie e soggetti tra i più vari.
Il suo intenso e personalissimo dialogo tra umanesimo e tecnologia fornisce un carattere inedito alla sua complessa e visionaria personalità e ne avvicina la fisionomia ai modelli di intellettuale-scienziato, incarnati cinque secoli prima da Leon Battista Alberti e Leonardo da Vinci.
Per lui fare poesia significava riflettere sull’esistenza e sulla capacità di riuscire a comprendere la scientificità della realtà.
Sinisgalli fu il poeta che cantò in maniera elegiaca e musicale prima e più narrativa poi, i suoi luoghi e gli affetti. Scrisse del cielo e della notte, dei fiori e delle stelle, dei volti e del tempo. Ma soprattutto fu il poeta che trasformò in parole gli sguardi e le carezze, i profumi ed i sogni. Che seppe scrivere al ritmo dei suoi battiti, con l’intensità della stretta di un abbraccio, ed il soffio profetico dell’amore.
In fondo, però, la sua vera vocazione rimase, come ebbe a confessare in “Autoritratto con scorpione”, quella di fare il fabbro: “Imparare bene un mestiere antico ed […] esercitarlo in un giro ristretto con bravura e un po’ di fantasia”.
Tra industria e pubblicità
“Le cose che vedo
non ci sono.
Ci sono state,
ci potranno essere”.
Nel 1938 Adriano Olivetti, letto il “Quaderno di Geometria”, lo chiama alla sua corte affidandogli la direzione artistica dell’ufficio Pubblicità della Olivetti a Milano.
Nel ’48 è Luraghi a richiederlo a Milano alla Pirelli dove inizia la sua collaborazione in qualità di art director. Insieme al direttore centrale e ad Arturo Tofanelli, altro grande nome della cultura italiana dell’epoca e direttore del “Tempo Illustrato”, fonda la rivista Pirelli.
Con il passaggio di Luraghi alla direzione della Finmeccanica, nel ’53,
Sinisgalli venne chiamato a fondare e dirigere la rivista “Civiltà delle Macchine”, periodico che ben presto divenne un autentico forum in cui trovarono voce i massimi esponenti sia della cultura umanistica che di quella scientifica.
Dall’aprile del ’59 diventa consulente dell’Eni, (a chiedere di lui fu lo stesso On. Mattei), e firma numerose campagne di comunicazione e pubblicità rimaste famose ancora oggi (“C’è sempre un distributore Agip pochi metri più in là”).
Nel 1961 ancora una volta il suo estro visionario si manifesta nell’ideazione della campagna pubblicitaria “Bambini e Jet” per l’Alitalia.
Dall’ottobre del 1966 al luglio del 1973 è impegnato presso l’Alfa Romeo, per conto della quale, fondò e diresse la rivista “Il Quadrifoglio”, l’ultimo dei periodici nati dal sodalizio con Eugenio Luraghi, che in quel periodo ricopriva il ruolo di Presidente dell’azienda del Portello.
Il primo numero si apre con un articolo anonimo, Avventura di uno spider, in cui protagonista è l’ Alfa Romeo Spider 1600 Pininfarina, un’automobile che in fabbrica era chiamata “osso di seppia” (epiteto trovato forse dallo stesso poeta)
e che, dopo un concorso internazionale con più di centoquarantamila cartoline pervenute alla direzione della rivista, venne definitivamente battezzata Duetto.
Qualche anno prima, stando alle testimonianze di Luraghi, Sinisgalli aveva fornito (su suggerimento dell’amata compagna Giorgia de Cousandier ) il nome ufficiale a un’automobile di gran successo la Giulietta Alfa Romeo.
Poi arrivò la sorella maggiore Giulia “disegnata dal vento”.