Melfi (PZ) – Il calo demografico è drastico da decenni ormai. Non bastano i bonus, contributi e tasse zero che i sindaci dei comuni lucani adottano per evitare lo spopolamento delle proprie cittadine. In Basilicata ormai è risaputo, la regione è caratterizzata da una popolazione prevalentemente anziana in una paese come l’Italia che, per quanto riguarda gli over 60, è seconda solo al Giappone.
Dunque, come fare a “trattenere” soprattutto i giovani, che sono i primi a fare valigie, e mettersi in cerca di fortuna altrove? La soluzione è solo una: i comuni si impegnassero a creare posti di lavoro, regolarmente retribuiti ed inerenti alle singole competenze. Non serve promettere agevolazioni fiscali e/o contributi in denaro se non si ha un’occupazione.
I problemi principali dello spopolamento giovanile lucano sono irreversibilmente il lavoro e la gestione generalista e lacunosa delle scarseggianti università presenti nel panorama lucano. Occorre mettersi in carreggiata se si vuole mantenere in vita (trattenendo i propri giovani) in una regione che ogni anno ha sempre qualcosa in meno da offrirti.