Potenza – Le aziende agricole italiane che hanno subito danni da attacchi di peronospora (plasmopara viticola) alle produzioni viticole e che non beneficiano di risarcimenti derivanti da polizze assicurative o da fondi mutualistici, possono accedere agli interventi previsti per favorire la ripresa dell’attività economica e produttiva.
Questo è quanto prevede il decreto ministeriale, pubblicato ieri in Gazzetta: una dotazione finanziaria per il c.d. ‘Fondo di solidarietà nazionale – interventi Indennizzatori’ che ammonta a 7 milioni di euro, che dovrebbe andare a rafforzare le filiere italiane danneggiate dalla peronospora in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Lazio, Molise, Campania, Puglia, Toscana, Sicilia, Umbria e Marche. Un piccolo ristoro che, però, è poca cosa e non basta a far fronte ai danni ingenti subiti da tutte queste regioni; danni che si ripercuoteranno anche per i prossimi anni.
Nei mesi scorsi, dopo aver avuto una serie di incontri con gli operatori del mondo agricolo lucano, ho sottoscritto la richiesta di una seduta straordinaria della massima Assise regionale che si è tenuta poi l’1 febbraio scorso per cercare di trovare una soluzione ai danni ingenti provocati al comparto viticolo dalle piogge persistenti verificatesi tra il mese di maggio e giugno 2023 (anche se già nel mese di luglio 2023, il Consiglio regionale si era riunito in seduta straordinaria sullo stesso tema).
La peronospora, la malattia della vite, a causa delle abbondanti piogge ha arrecato danni considerevoli, compromettendo i raccolti anche per i prossimi anni. Dopo la stima dei danni da parte dei tecnici regionali, gli agricoltori lucani hanno atteso tutti questi mesi, a differenza invece della Regione Abruzzo cui, fin da subito, è stato riconosciuto lo stato di calamità naturale.
In maniera tempestiva, la questione è stata da me affrontata più volte, al fine di sollecitare il governo regionale a mettere in campo le risorse necessarie per ristorare gli agricoltori lucani, evidenziando anche che, oltre le calamità naturali, i problemi che affliggono il settore agricolo sono tantissimi: dagli aumenti dei costi di produzione (energia, carburante, manodopera e fertilizzanti) alla reintroduzione delle tassazioni per i beni fondiari.
Vi è anche da dire che la nuova Politica agricola comune (Pac) 2023-2027 ha impattato in maniera negativa sulle imprese agricole, con una riduzione delle risorse intorno al 15-20% in meno rispetto alla precedente programmazione.
E’ necessario, quindi, che il governo regionale di centrodestra si faccia promotore affinché si attivino ulteriori misure compensative straordinarie e imponenti, al fine di ristorare i maggiori costi che le imprese agricole hanno sostenuto e sosterranno per salvaguardare il patrimonio viticolo.
Gianni Leggieri, Consigliere regionale