Ginestra – E’ ancora vivo il ricordo del fotoreporter, nonché chirurgo plastico, Ascanio Raffaele Ciriello (detto Lello) di cui il 13 marzo prossimo ricorre il decennale della sua morte, avvenuta a Ramallah ad opera del fuoco israeliano (mentre documentava una manifestazione palestinese). Era nato a Venosa nel 1959 da genitori di Ginestra, mamma Teresa,ancora viva e papà Giuseppe, morto due anni fa) e, all’età di 2 anni, la sua famiglia si trasferì a Milano per motivi di lavoro (il padre era funzionario del Ministero delle Finanze). Lello non ha mai troncato questo cordone ombelicale che lo legava al paese natale dei genitori e non perdeva occasione, specialmente nel periodo estivo, di venire a Ginestra a trascorrere le vacanze con i nonni, gli zii, ed i cuginetti Ma la scelta fondamentale di vita la fece a tredici anni con l’aggiudicazione di uno dei premi in un concorso scolastico; aveva da scegliere tra una macchina fotografica o un viaggio a Venezia e lui scelse la macchina fotografica e, inconsapevolmente, la passione della sua vita. Le prime esperienze di fotografo le ha fatte proprio a Ginestra, immortalando processioni religiose, volti di bambini, facce di anziani contadini seduti sull’uscio di casa ma questo non gli ha impedito di avere un iter scolastico di prim’ordine.(ha conseguito la laurea in medicina e chirurgia, nonché la specializzazione in chirurgia plastica e ricostruttiva). Con gli anni, l’irresistibile attrazione per la fotografia, unita a quella per le motociclette, lo porta a seguire gare e raid motocicli stici ma con la peculiarità di fare le cose sempre al massimo livello. Lo troviamo, pertanto,nel 1991 come fotografo a seguire la Parigi-Dakar ed oltre agli scatti, essendo anche medico, si prodiga nel prestare soccorso a più di qualche ferito. L’anno successivo sarà la volta della proibitiva Parigi-Le Cap, raid per uomini “veri” e forse anche un po’ folli. Parlava perfettamente l’inglese ma conosceva molto bene anche il francese e lo spagnolo. Non ha mai abbandonato il suo lavoro di chirurgo plastico che gli forniva i mezzi per finanziare i suoi viaggi e per fare il fotoreporter free-lance.Tra il 1995 ed il 1996 è nella penisola balcanica; poi ancora Iran, Cecenia, Pakistan, Libano, Sahara Occidentale, Sierra Leone, Eritrea, Tajikistan ed Afghanistan. Conosce e lavora con la collega del “Corriere della Sera”, Maria Grazia Cutuli, la sua “amica più dolce”( assassinata in Afghanistan) che frequentava spesso anche a Milano e Ilaria Alpi, la giornalista uccisa a Mogadiscio poi, nel settembre 2000, il colpo più importante della sua carriera: l’intervista a Darquad , nell’Afghanistan settentrionale, con il Comandante Ahmed Shah Massud, il leggendario “Leone del Panshir”, allora l’unico e più determinato oppositore al dominio dei Talebani,corredata di un ampio servizio fotografico.
Uomo riservato, oltre che di miti e di eroi seguiva anche visioni reali; da chirurgo ha frequentato corsi di aggiornamento nella sua amata New York dove poi ha scelto di sposarsi ed a cui ha dedicato un appassionato tributo dopo il tragico crollo delle Twin Towers, in una sezione del suo ricchissimo sito internet, di nome “Postcards from Hell”, “Cartoline dall’Inferno” .Era un sito per poter offrire a tutti, nel mondo, la possibilità di seguirlo nei suoi reportages di guerra e per divulgare le miserie e le crudeltà che accompagnano ogni guerra. Ed è per questo che il 13 marzo 2002, alle 9,30 a Ramallah, testimone scomodo di verità, è stato assassinato dal tiro di un carro armato. “Un carro armato contro una macchina fotografica!” ripeteva il padre Giuseppe.
Ma perché mai Lello aveva scelto questa vita? “Per bisogno morale”, scriveva il suo collega Negri del Sole 24 Ore, “per partecipare e condividere le ansie e le sofferenze di tanti popoli alla deriva o in rivolta”.
Così si sentiva vivo! “aveva gli occhi azzurri – scriveva il collega Altarocca de “La Stampa” – voleva vedere l’inferno e l’ha visto, infine”. Ascanio Raffaele Ciriello riposa nel cimitero monumentale di Milano a fianco di grandi personaggi della storia italiana come Manzoni, Verdi, Toscanini, Ascari, Quasimodo, Leo Valiani e la poetessa Alda Merini.
Come tutti gli anni, nella ricorrenza dell’eccidio del fotoreporter Ciriello a Milano Alex Schiavi, musicista ed artista,ricorda il fotoreporter lucano con un concerto ed una mostra fotografica dal titolo “Instant art per la vera Pace”. Il 13 marzo l’appuntamento è in piazza Cavour alle 11,30. Su iniziativa della moglie di R.Ciriello, Paola Navilli il Comune di Codogno (Lo) il prossimo 17 marzo inaugurerà la mostra “I bambini e la guerra,Cartoline dall’Inferno” fotografie di Raffaele Ciriello.Il Comune di Ginestra lo ricorderà con una Santa Messa.L’amministrazione comunale di Rionero in Vulture, su proposta del consigliere comunale di FLI Avv. Vittorio Brienza, ha deliberato l’intitolazione di una strada ad A.Raffaele Ciriello che avverrà nei prossimi giorni.
Lorenzo Zolfo
Le foto riprendono Ascanio Raffaele Ciriello, alcuni suoi scatti fatti nelle zone di guerre ed una foto di vita quotidiana realizzata a Ginestra.

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