Ginestra – Il piccolo centro del Vulture ha ricordato il chirurgo plastico-fotoreporter di guerra, Ascanio Raffaele Ciriello a dieci anni dalla sua morte tragica avvenuta il 13 marzo del 2002 mentre riprendeva il conflitto in Medio-Oriente,con due cerimonie. Nella mattinata l’amministrazione comunale, alla presenza del vice Sindaco Fiorella Pompa, del comandante di Polizia Municipale M° Antonio Gremigna e di alcuni funzionari del Comune, ha portato un mazzo di fiori nella cappella della famiglia Ciriello, dove sono custoditi alcuni “oggetti” cari della famiglia del fotoreporter di Ginestra, come i resti della lapide marmorea dove è inciso il suo nome che il Governo palestinese ha fatto scolpire dopo la sua morte e che alcuni carri israeliani l’hanno distrutta poco dopo lo scoprimento. Infatti, Raffaele Ciriello, due giorni dopo l’uccisione da parte di un carro armato israeliano è stato inserito nella lista dei “martiri per la Palestina”. Lo aveva deciso un decreto ad hoc del presidente dell’Autorità nazionale palestinese Arafat. L’annuncio è stato fatto dal rappresentante dell’Anp in Italia Nemer Hammad, aggiungendo che Arafat lo ha dichiarato un martire della stampa per la Palestina. In serata alle 17,30 è stata celebrata una messa in ricordo di “Lello”. Il parroco don Severino D’Amico, dopo aver letto la sua storia nella quale ha ricordato i suoi primi scatti fatti proprio a Ginestra, immortalando volti di bambini, sguardi di anziani, scene di vita quotidiana ha aggiunto: “il suo condividere le ansie e le sofferenze dei tanti popoli alla deriva ed oppressi, la sua volontà di libertà e di giustizia, il suo impegno morale,i suoi grandi ideali di pace, di amore verso i poveri e i bambini mutilati da mine, oltre ad essere motivo di orgoglio per tutti noi, servano da monito verso quegli Stati in conflitto. La guerra non serve a niente, solo ad uccidere”. Anna, la consacrata a Gesù, ha scelto canti significativi sulla vita di Lello, come “Viaggio nella vita”, in cui in alcuni versi si identifica la personalità di Lello: “avevo tanta voglia di viaggiare, la strada è tanta lunga e tanto dura. Io cerco solo amore e libertà”. Il parroco ha ringraziato la presenza della polizia municipale e della croce rossa italiana, che in qualche modo assicurano la legalità e la solidarietà, due tematiche care a Raffaele Ciriello. La zia Anna, alla fine della messa abbastanza commossa ha ricordato i trascorsi giovanili di Lello a Ginestra: “amava la campagna, con lo zio andava alla masseria col trattore ed era felice, assaporava l’odore della natura e la fotografava con la sua inseparabile macchina fotografica. E’ stata una grande perdita per noi familiari”. I parenti si augurano che Raffaele Ciriello possa essere inserito tra i caduti civili, visto che il tribunale di Milano ha riconosciuto il fotoreporter di Ginestra vittima del terrorismo internazionale.
Lorenzo Zolfo