Venosa piazza castello interessato dal percorso
Venosa piazza castello interessato dal percorso
Venosa Piazza Castello interessato dal percorso
Venosa Piazza Castello interessato dal percorso

Venosa, 2013-09-26 – Le Giornate Europee del Patrimonio, istituite nel 1991 dal Consiglio d’Europa e dalla Commissione europea con l’intento di potenziare e favorire il dialogo e lo scambio in ambito culturale tra i Paesi europei, rappresentano il più importante appuntamento dedicato al patrimonio culturale del nostro Continente. Al fine di favorire la conoscenza del patrimonio culturale italiano, il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo aderisce all’evento, insieme agli altri Paesi europei, promuovendo numerose iniziative sull’intero territorio nazionale. La Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Basilicata partecipa con le seguenti iniziative: RAPOLLA, visita guidata. Passeggiando per le vie di Rapolla L’iniziativa rappresenta un’ulteriore occasione per promuovere e valorizzare il patrimonio culturale dei piccoli centri della Basilicata, andando alla scoperta della storia e dei monumenti più significativi di Rapolla: la Porta dell’Annunziata, elemento superstite della cinta muraria medievale della città, nei cui pressi fa bella mostra della sua chioma un tiglio secolare; la Chiesa di Santa Lucia, la cui edificazione viene fatta risalire al X-XI secolo ad opera dei Normanni, caratterizzata all’interno da tre navate illuminate da una luce tenue e soffusa e all’esterno dall’armonioso portale in pietra, dall’originale composizione volumetrica degli elementi architettonici e dalle coperture in lastre di pietra; infine, la Cattedrale di Santa Maria Assunta che, nonostante le numerose ricostruzioni seguite ai disastrosi eventi sismici verificatisi nei secoli che ne hanno trasformato l’originaria fisionomia, conserva ancora importanti testimonianze della chiesa duecentesca.

SAN FELE: visita guidata. Quando la Natura dà spettacolo: le Cascate di San Fele. La Soprintendenza, in collaborazione con l’Associazione Volontaria Tutela e Valorizzazione Cascate di San Fele “U uattënniérë”, promuove la visita ad uno dei luoghi più suggestivi della Basilicata: le Cascate di San Fele, dove è ancora possibile vivere l’incanto di una natura incontaminata tra bellissimi scorci paesaggistici. È prevista un’escursione guidata di circa 3 ore lungo un tracciato di 5 Km seguendo il corso del torrente Bradano. Nel suo percorso a valle, assai scosceso e accidentato, il torrente genera numerose cascate di cui per ora solo alcune accessibili e opportunamente messe in sicurezza. Sulle sponde del corso d’acqua insistono ancora oggi i resti di una dozzina di antichi mulini ad acqua e di un’antica “gualchiera” – opificio per la lavorazione, follatura e pulitura della lana, operante fino al 1945. Proprio dalla trasposizione dialettale di “gualchiera”, le cascate prendono il nome di “U uattënniérë”.

VENOSA, visita guidata. Abbazia della SS. Trinità e Museo del Territorio di Venosa. L’Abbazia benedettina (V-XII sec.), rappresenta una delle più significative testimonianze storiche non solo della città oraziana ma della Basilicata intera. L’importante complesso monumentale comprende un avancorpo (foresteria), la chiesa paleocristiana e quella incompiuta; in correlazione con questi, all’esterno, l’elemento più antico, il battistero paleocristiano. Le indagini effettuate durante l’intervento di restauro hanno permesso la ricostruzione delle varie fasi costruttive della chiesa vecchia, facendone risalire l’origine ad un periodo databile tra la seconda metà del IV sec. e la prima metà del V. Gli elementi emersi hanno evidenziato l’esistenza di una basilica paleocristiana a tre navate, divise da pilastri, con transetto, abside e deambulatorio, preceduta da un porticato. L’impianto originario ha subito diverse trasformazioni a partire dal VII secolo, fino agli interventi di ricostruzione e ampliamento ad opera di Longobardi (X sec.) e Normanni (XI sec.). All’epoca Normanna risale il periodo di maggior importanza del complesso abbaziale; a questa segue, nel XII secolo, un periodo di rinnovato splendore che consente ai benedettini di progettare un grandioso ampliamento della chiesa vecchia dietro l’abside. La nuova chiesa rimane incompiuta ma rappresenta, tuttavia, uno degli esempi più notevoli del romanico maturo presente nell’Italia meridionale. Il Museo del Territorio, allestito nella Foresteria dell’Abbazia della SS. Trinità, raccoglie materiale prezioso per lo studio e la conoscenza del territorio di Venosa. Oltre a reperti lapidei appartenenti all’antica Abbazia e ad un plastico che riproduce l’intero complesso abbaziale, espone i risultati di una lunga e articolata ricerca condotta dalla Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici della Basilicata con la collaborazione dell’Archivio di Stato di Potenza. La documentazione cartografica e documentaria raccolta ha permesso di ricostruire il territorio extraurbano di Venosa in epoca settecentesca con l’individuazione di antichi casali, mulini, iazzi, fontane e significative strutture architettoniche religiose.

Lorenzo Zolfo