Pistacchio Bronte. Alberi. Foto dal web
Pistacchio Bronte. Alberi. Foto dal web

S.Arcangelo (PZ) – L’uomo dei tempi preistorici cercava nel bosco e nei i prati rimedi medicamentosi nei vegetali, piante, semi e frutti,e si dedicava alla sperimentazione delle loro proprietà terapeutiche per la cura delle malattie.E’ originario dell’Asia Centrale – Caucaso, Iran e regione montana del Turkmenistan; la presenza di frutti di pistacchio in scavi archeologici datati VI secolo a. C. è stata rinvenuta in Afghanistan e Iran sud-orientale. In Assiria, al decimo secolo a.C. la regina di Saba limitò la coltivazione dei frutti a suo uso esclusivo.

Menzionati nella Bibbia,.nella sua Storia Naturale, Plinio dice che il pistacchio fu introdotto in Italia dalla Siria da Lucius Vitellius e diffuso da Flaccus Pompeius nel Mediterraneo, nell’Europa meridionale, in Nord Africa, in Cina e Stati Uniti. Il pistacchio è un alimento sano e ricco di proprietà benefiche,è una «proteina completa», valido sostituto delle proteine animali proprio per la lsua caratteristica di fornire la necessaria quantità di proteine indispensabile al nostro organismo.

Conosciuto presso gli Assiri e i Greci come sostanza con effetti medicamentosi,giunse a Roma ai medici cristiani del medioevo, che lo usavano come rimedio per numerose malattie. I benèfici effetti del suo consumo riguardano la pressione sanguigna la salute del cuore,e sono principalmente riconducibili a un’azione diretta sul contenuto di grassi nel sangue e sul colesterolo cattivo.Ha un effetto anti-infiammatorio e anti-ossidante. Può ridurre la risposta glicemica post-prandiale; le fibre alimentari e l’elevato contenuto di antiossidanti svolgono funzioni benefiche nella lotta contro i tumori,proteggono la vista e migliorano la salute dell’occhio.L’elevato contenuto di piridossina è essenziale per la sintesi di neurotrasmettitori, che permettono la connessione tra neuroni.Protegge la pelle contro l’invecchiamento.

Associate alla giusta quantità d’acqua, le fibre presenti possono aumentare lo stimolo meccanico di sazietà, modulare l’assorbimento nutrizionale e ostacolare l’assorbimento-riassorbimento del colesterolo e dei sali biliari.Prevengono e curano la  stitichezza, favoriscono la pulizia del lume intestinale eliminando le tossine, diminuiscono le possibilità di insorgenza di un tumore all’intestino crasso, di un infiammazione del plesso emorroidario (emorroidi), della formazione di ragadi e del prolasso anale.

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Antonio Molfese, specialista in Ostetricia e Ginecologia, Urologia, Igiene e Medicina Preventiva, Medicina Legale e delle Assicurazioni, ha compiuto ricerche presso il Karolinska Institut di Stoccolma, e presso l’Università Cattolica di Roma. È stato Professore a contratto dal 1990 al 1994 presso l’Istituto di Igiene dell’Università di Sassari ed ha insegnato Medicina Navale e delle Piattaforme Petrolifere. Studioso di Storia Regionale, è anche autore di numerose pubblicazioni scientifiche e di programmi televisivi di educazione sanitaria e collabora in qualità di giornalista con riviste specializzate nel settore dell’igiene e della medicina preventiva. Dirige da XX anni il Centro Regionale Lucano dell’Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria, Torre Molfese, Centro Studi sulla Popolazione e per migliorare la condizione dell’anziano in Basilicata- Torre Molfese, San Brancato di Sant’Arcangelo (PZ).