Roma – Inaugurazione anno accademico UniBas: il futuro tra le mani dei giovani, l’insostenibile passato di certa politica e la presente solidità del Presidente Sergio Mattarella. Oggi, a Potenza, si è svolta la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
La presenza del Capo dello Stato nel nostro Ateneo ha un valore simbolico enorme, che ci riempie di orgoglio e di speranza per la nostra Regione.
E che bello vedere tante studentesse e studenti affamati di sapere, condivisione e, soprattutto, di futuro. Un futuro di cui le Istituzioni – oggi ampiamente rappresentate – devono assolutamente farsi carico. Il Presidente del Consiglio degli Studenti ha chiesto attenzione e aiuto per i giovani. E ci ha “urlato” di “fare presto”.
Ha ragione, dobbiamo correre, per sostenere il futuro dei nostri giovani, ma anche per garantire che l’Università resti lo spazio privilegiato entro cui coltivare uno dei più alti valori dell’umanità: la libertà.
Valore che rischia di essere minacciato anche laddove non ce lo si aspetta, come in Occidente, culla, almeno secondo la nostra tradizione storica, proprio di libertà.
La critica ai poteri elitari, alla politica governativa, all’informazione e all’establishment ha sempre trovato nelle università una solida casa fondata sui pilastri della dialettica, della conoscenza, della libertà di pensiero e del senso critico.
Occorre scongiurare il conformismo delle idee nei nostri atenei, che rischia di pregiudicare la libertà in tutte le sue forme. Difendiamola, questa libertà, e ricordiamo ogni giorno il suo valore. La libertà, infatti, non è una condizione definitivamente acquisita o scontata, e lo ha detto bene Pegah Moushir Pour, attivista per i diritti umani.
Grazie ancora a questi ragazzi, che hanno raccontato la più feconda Basilicata.
All’ottimismo infuso dalle studentesse e dagli studenti hanno fatto da contraltare, ahinoi, le parole del Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, e quelle della Ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini.
La loro retorica tutta banalmente incentrata sulla speranza di un mondo (universitario) migliore è stantia, se non effimera, e si polverizza immediatamente all’impatto che subiscono le parole con i fatti.
Come una Ferrari lanciata a 300 Km orari che si schianta contro un muro di cemento armato, così le parole dei due predetti esponenti di centrodestra su uguaglianza, crescita, solidarietà e coesione dei territori si disintegrano contro il muro dell’Autonomia Differenziata, che il loro Governo sta pericolosamente costruendo.
Il nostro Presidente della Repubblica ha, invece, parlato dell’importanza del nostro Ateneo, ma soprattutto della unicità del genere umano, che non può prescindere dal godimento delle piene libertà della persona in quanto tale, che vive all’interno di una comunità sempre più interconnessa.
Attraverso il suo ricordo della tragedia di Cutro ha evidenziato come sulla restrizione dei diritti fondamentali occorra riflettere ma, soprattutto, agire e anche subito.
Tra questi diritti c’è sicuramente quello allo studio. Soltanto la conoscenza può e potrà governare i mutamenti.
L’Università degli Studi della Basilicata dovrebbe essere patrimonio di tutta la comunità lucana e, come tale, merita una centralità all’interno della politica regionale e nazionale che, ad oggi, non ha mai ricevuto.
Confidando nei tanti giovani lucani che ho visto stamattina, auguro buon anno accademico alle studentesse, agli studenti, al personale amministrativo, ai ricercatori e ai docenti dell’Ateneo della Basilicata!
Segreteria On. Arnaldo Lomuti
Camera dei Deputati
Palazzo Valdina
Roma