Monte Pollino cover
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Potenza – L’importanza dello studio e del monitoraggio dell’atmosfera in relazione ai cambiamenti climatici apportati dalle attività umane nel corso della seconda metà del xx secolo, è stata riconosciuta in ambito internazionale a partire dal 1988 con la creazione dell’IPCC (the intergovernmental panel in climate change) nell’ambito dell’UNEP (united nations environmnet programme) e del WMO (world meteorological organization). La proposta, avanzata dal centro regionale lucano dell’accademia di storia dell’arte sanitaria, torre molfese, san brancato di s. arcangelo (pz) nel 2008 di istituire, sul monte pollino, una stazione di monitoraggio dell’inquinamento, era sostenibile per i seguenti motivi:

  • per valutarne le condizioni di fondo ed analizzare adeguatamente i cambiamenti cui è soggetta l’atmosfera; la scienza necessita di misure eseguite in aree remote, cioè in aree normalmente non soggette a fenomeni di inquinamento.
  • le stazioni di ricerca in alta montagna costituiscono piattaforme ideali per monitorare e studiare lo stato dell’atmosfera in condizioni di “background” e le informazioni fornite da tali strutture sulle condizioni di fondo dell’atmosfera ed i suoi cambiamenti nel tempo, risultano oggigiorno sempre più indispensabili per meglio comprendere e definire sia eventuali anomalie che si possono presentare su ridotte scale temporali sia i mutamenti climatici.
  • le stazioni di monitoraggio e di ricerca scientifica, situate in alta quota, appaiono come le “prime sentinelle” in caso di masse d’aria contenenti composti pericolosi od altamente inquinanti (es. sostanze radioattive, organismi geneticamente modificati).Ecco quindi che a livello scientifico internazionale inizia a delinearsi il doppio ruolo della montagna, come soggetto ma anche come oggetto nella ricerca relativa ai cambiamenti climatici globali.

Diversi sono i network di stazioni di ricerca scientifica esistenti nel mondo per lo studio delle caratteristiche e della composizione dell’atmosfera. il principale di questi network può essere considerato quello facente capo all’organizzazione meteorologica mondiale (world meteorological organization – wmo) e che costituisce la rete global atmospheric watch (gaw) istituita nel1989 con lo scopo di:

–         monitorare le condizioni di background dell’atmosfera;

–         valutare il grado di inquinamento dell’atmosfera;

–         determinare il trend degli inquinanti in atmosfera;

–         studiare le relazioni esistenti fra clima ed ambiente.

La creazione di una stazione per lo studio dell’inquinamento d’alta montagna e per lo studio delle condizioni di fondo dell’atmosfera nel sud d’Italia (monte pollino)avrebbe permesso di estendere il monitoraggio atmosferico sul territorio interessato. Infatti, mentre sono relativamente diffusi (soprattutto al nord del paese) efficienti centri, mirati alla determinazione dei livelli di qualità dell’aria, rimane ancora poco diffusa un’attività più completa di campionamento, che consideri non solo i parametri utili al fine della valutazione degli indici di qualità dell’aria ma che possa anche rivolgersi in senso più ampio alle diverse tematiche inerenti lo studio dell’atmosfera e dell’ambiente (ad esempio: studio dei cambiamenti climatici, dell’andamento dei diversi composti atmosferici, della radioattività naturale ed antropica, dell’aerosol naturale ed antropico…).

Gli obiettivi che la nuova rete avrebbe potuto affrontare sarebbero stati:

a)      trasporto di inquinanti atmosferici in area montana

b)      trasporto su lunghe distanze di articolato biologico (ogm e non) aerodiffuso

c)      valutazione della concentrazione di ozono proveniente dalla stratosfera

d)      trasporti e deposizione di aerosol minerale (sabbia sahariani) ed influenza sulla riduzione dell’albedo su aree innevate

e)      riscaldamento terrestre: monitoraggio di gas serra

f)        applicazione e sviluppo di sistemi di avvistamento incendi in aree boschive mediante sensori all’infrarosso

g)      sviluppo si soluzioni tecnologicamente avanzate in grado di permettere misure in continuo presso siti remoti nonostante le avverse condizioni meteorologiche.

Per tale motivo anche la UNIONE EUROPEA aveva rivolto e rivolge a tali studi un’attenzione particolare.

Il centro regionale lucano dell’accademia di storia dell’arte sanitaria, torre molfese, san brancato di s. arcangelo (pz),ed il centro studi sulla popolazione si fa promotore dell’iniziativa divulgando nelle scuole e a quanti sono interessati il filmato:OSSERVATORIO CLIMATICO MONTE POLLINO, appositamente preparato per far conoscere il problema e che può essere richiesto a Antonio Molfese medico giornalista

antonio.molfese@tin.it. torremolfese.altervista.org

Retr Cop. Monte Pollino
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