Matera Capitale Europea della Cultura
….. Io credo che la storia non venga decisa da pochi uomini, ma che una serie di fattori e di situazioni economiche temporali favorevoli, portino a cambiamenti e a rivoluzioni costruite nel tempo. Carlo Levi riuscì ad interpretare la storia del luogo, la storia della Basilicata e creò una scintilla. Quella scintilla ha permesso che tante cose avvenissero subito dopo, ma non fu una scintilla che nacque per caso. Carlo Levi trovò rami secchi e pezzi di corteccia, camino e muschio. Lui accese soltanto quel fuoco con il materiale che già era disponibile
Quella scintilla nacque quando arrivò a Matera e raccontò quello che vide in Cristo di è fermato a Eboli e nei libri successivi:
“Nelle grotte dei Sassi si cela la capitale dei contadini,nil cuore nascosto della loro antica civiltà.Chiunque veda Matera non può non restarne colpitotanto è espressiva e toccante la sua dolente bellezza.”
Molto brevemente e solo per chi non ne conosce la storia, Carlo Levi portò alla cronaca nazionale, grazie al suo libro, lo stato di abbandono ed incuria del Sud Italia, soprattutto della Basilicata, terra che nemmeno Cristo voleva visitare. Il romanzo raccontò di una Matera e una Basilicata in cui saldi valori venivano oppressi dalla miseria, raccontò e scrisse delle condizioni igienico-sanitarie precarie di quel tempo, raccontò del senso di comunità del popolo lucano e si innamorò di questi luoghi. Grazie alla sua denuncia, il caso di Matera fu portato all’attenzione della politica nazionale.
Palmiro Togliattil’avrebbe visitata nel 1948 seguito dal Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi nel 1950. Qui avvenne la prima grande svolta per Matera. Togliatti non definì Matera in sé una vergogna nazionale, ma le condizioni igieniche dei cittadini che ci vivevano, l’incuria e l’abbandono dei vicoli: fu quella che venne definita una vergogna, non degna dell’Italia che stava ripartendo dopo la seconda guerra mondiale.
Lo sfollamento dei Sassi deciso in Parlamento con una legge speciale, suscitò l’interesse di un altro grande personaggio italiano, Adriano Olivetti, che creò una commissione di studio per la città insieme ad architetti ed urbanisti, ergendo nuovi quartieri e borghi per accogliere gli sfollati dei Sassi, con le maggiori innovazioni urbanistiche del tempo che tuttora vengono studiate nei libri di architettura. Da lì in poi, Matera suscitò la curiosità di altri intellettuali.
Henri Cartier Bresson ne fotografò i vicoli e tradusse con le fotografie l’anima di Matera. Pier Paolo Pasolini fece dei Sassi la cornice del film Il Vangelo secondo Matteo (1964) mentre loro evacuazione era in fase di completamento e molte case presentavano già accessi murati.
Quando Mel Gibson decise di ambientare The Passion (2004) a Matera, la stagione del cinema hollywoodiano, che era già in verità iniziata qualche anno prima con King David (1985), invase e caratterizzò Matera come non mai.
Tutto questo sarebbe successo senza l’intervento e la scintilla di Carlo Levi? E Carlo Levi avrebbe tradotto quella scintilla senza l’amicizia con il poeta lucano Rocco Scotellaro, gli ingegni di Leonardo Sinisgalli, le scoperte dell’archeologo Domenico Ridola, la stagione del brigantaggio di Carmine Crocco e ancora prima, gli scritti di Orazio Flacco, l’influenza di Federico II, le poesie di Isabella Morra?
Non è possibile rispondere in maniera oggettiva a queste domande. Sicuramente Carlo Levi si trovò nel momento giusto e nel posto giusto e seppe dar voce alla cultura e all’esperienza seminata in precedenza, dando il via alla trasformazione e al cambiamento che ha prima portato Matera a diventare Patrimonio dell’Unesco nel 1993 ed infine Capitale Europea della Cultura nel 2019.
Mirella Liuzzi,Portavoce alla Camera dei Deputati