Potenza – Sembrerebbe non essere un caso isolato quello della bambina disabile che, causa pasticci e lungaggini burocratiche, si è vista negare la possibilità di avere una sedia a rotelle nuova e più consona alle sue esigenze. Difatti nelle settimane scorse ci sono arrivate altre segnalazioni su ritardi da parte della ASM, ad esempio, nella fornitura di scarpe ortopediche.
Si tratta di situazioni incresciose non degne di un paese civile e che vanno a recare ulteriori danni a chi quotidianamente è costretto a scontrarsi con tutti i problemi che la disabilità comporta.
La fornitura degli ausili e dispositivi protesici deve essere effettuata agli aventi diritto entro precisi termini massimi, specifici per categoria di dispositivo. Per invalidi non ricoverati in strutture ospedaliere, in particolare, le competenti aziende sanitarie sono tenute a rilasciare entro venti giorni all’avente diritto l’autorizzazione alla fornitura del dispositivo o ausilio richiesto, in caso di prima fornitura; successivamente, le ditte fornitrici degli ausili e dispositivi protesici sono tenute a fornire all’avente diritto quanto gli spetta, entro termini che vanno, a seconda della tipologia di ausilio o dispositivo richiesto, da un minimo di venti giorni ad un massimo di novanta giorni dall’autorizzazione rilasciata dalla azienda sanitaria. Detti termini sono contenuti nell’allegato 2 al Decreto 27 agosto 1999, n. 332, come peraltro riportato nella pagina web del sito istituzionale dell’Azienda Sanitaria Locale di Matera (ASM).
L’assessore Leone sembra essersi prontamente mobilitato per la risoluzione del caso che è assurto agli onori delle cronache, annunciandone una soluzione a breve. Tuttavia, considerate le altre segnalazioni che ci sono arrivate, abbiamo ritenuto opportuno depositare un’interrogazione per conoscere i motivi dei ritardi e dei malfunzionamenti nelle operazioni di fornitura degli ausili e dei dispositivi protesici.
Gianni Perrino-M5S Basilicata – Consiglio Regionale