Potenza – Il disastro era annunciato, ma l’arroganza di certa politica ha finto di non vedere. Così, è arrivata prima la sentenza del TAR e adesso il rigetto provvisorio del Consiglio di Stato a far saltare la presidenza del Parco al Sindaco Sperduto.
Sin da subito il Movimento Cinque Stelle ha dichiarato l’illegittimità della scelta del governo di centrodestra lucano di nominare un sindaco privo dei requisiti richiesti alla guida di una delle più grandi attrazioni della Basilicata: il Parco del Vulture.
Lo abbiamo affermato in tutte le sedi opportune attraverso i nostri Portavoce: la comunità del Parco, composta dai nove sindaci del Vulture, non poteva procedere ad una AUTO-SELEZIONE, scartando i circa trenta Curricula pervenuti.
In barba, tuttavia, a qualsiasi regolamento, il centrodestra alla guida della Regione, spinto da chissà quale movente, ha smarrito ogni traccia di buon senso e ha proceduto alla nomina del sindaco di San Fele, subito impugnata da un candidato che concorreva alla medesima carica.
Risultato? Ancora una volta, malgrado gli estenuanti proclami politici, il Parco del Vulture è fermo al palo.
Chi paga? Tutta la comunità del Vulture e, più in generale, lucana, che continua a riporre fiducia nella possibilità di rilancio e di pieno sviluppo di una delle aree più ricche e preziose della nostra terra. Quel ramo sul Lago di Monticchio, invece, continua a essere spezzato dalla incapacità di visione di certa politica, interessata più alla conservazione di sé stessa che alla fioritura del territorio che dovrebbe amministrare.
Monticchio, miniera del Vulture, continua a essere un’opportunità sprecata, ciclicamente vittima delle velleità di chi la utilizza come mero oggetto di propaganda.
A sei anni dalla sua istituzione, il Parco Naturale Regionale del Vulture continua a non avere un/una Presidente; continua, cioè, a essere privo di una guida, di un piano di sviluppo o anche solo di un’idea.
Con l’aggravante, oggi, della presenza di milioni di euro da gestire proprio per la sua fioritura. Ricordiamo, infatti, che il Comune di Rionero, capofila di un progetto che coinvolge più Comuni dell’area, si è accaparrato venti milioni di euro per un progetto del PNRR a valere proprio su Monticchio e sul suo Parco. Come giustificherà il centrodestra lucano la grave e colpevole assenza di un Presidente del Parco in un momento storico decisivo come questo?
Siamo davvero al paradosso di dover deprecare i fondi del PNRR faticosamente ottenuti in Europa dall’allora Presidente Giuseppe Conte? Il dilettantismo imbarazzante di questo centrodestra sconforta ulteriormente i tanti cittadini che già hanno smesso di credere nella politica e nella sua capacità di “fare cose” a beneficio della collettività.
Questa sfiducia, però, non possiamo permettercela; siamo, anzi, determinati a combatterla con ogni mezzo.
Invitiamo, pertanto, la Regione e il generale (evidentemente in pensione) Vito Bardi a uscire immediatamente dall’impasse in cui hanno costretto il nostro Parco del Vulture; in alternativa, chiedano scusa alla comunità lucana e tornino a casa.
Michele Giordano, consigliere provinciale M5S
Alessia Araneo, coordinatrice provinciale M5S