MARATEA – Con la riapertura dei cinema e dei teatri, ritornano anche le proiezioni di “ Zero in Condotta”, la rassegna che, rifacendosi all’omonimo titolo del capolavoro del regista francese Jean Vigo – vede protagonisti nei film (d’autore) in programma i minori e affronta tematiche sociali (e storiche) sempre secondo lo sguardo dei ragazzi .
Curata dal cinecronista Mimmo Mastrangelo e promossa dal Gal della Valle del Noce “La Cittadella del Sapere”, la rassegna propone il 27 maggio all’Istituto Comprensivo “G.Gennari” (ore 9.15) la proiezione di “Sciuscià (1946) di Vittorio De Sica, pellicola che trionfò in Europa e negli Stati Uniti contribuendo a far conoscere quella tendenza che prese piede nel nostro Paese e passò sotto l’etichetta di cinema neorealista.
La storia ha per protagonisti Pasquale ( Franco Interlenghi che diverrà un noto attore) e Giuseppe (Rinaldo Smardoni) , due ragazzi legati da una sincera amicizia che, nel disordine del secondo dopoguerra, esercitano delle lucrose e non del tutto lecite attività. Coinvolti in una rapina , vengono inviati al riformatorio in attesa di giudizio.
Il tempo trascorre e la vita nell’Istituto si fa sempre più penosa. Contornati da una massa di disgraziati e talvolta maltrattati ingiustamente dai guardiani e dai dirigenti, i loro animi si inaridiscono e anche la loro amicizia barcolla fino a culminare in un tragico finale.
Nella prima parte del film la macchina da presa si muove al passo coi personaggi secondo la poetica di Cesare Zavattini (tra gli sceneggiatori della pellicola ) del pedinamento, mentre nella seconda parte ci si concentra più sui dettagli, sull’amicizia tra i due protagonisti e sulla loro durissima vita nel riformatorio.
Infatti, la pellicola oltre ad ancorarsi ad un approccio moralistico (e sentimentale), si presenta come una coraggiosa denuncia sull’azione repressiva dei riformatori, connotati a suo tempo come dei veri focolai di ingiustizia e violenza.
Nel 1948 “Sciuscià” vinse l’Oscar come miglior film straniero, invece il fiasco d’incassi in Italia trova una lettura anche in un episodio che è stato raccontato più volte da Maria Mercader, seconda moglie di De Sica: <<Andammo un pomeriggio a vedere il nostro “Sciuscià”, Eravamo quasi soli nell’enorme platea del cinema Odeon di Milano. Uscimmo con un senso di avvilimento. Inoltre uno dei pochi spettatori in sala attaccò Vittorio: “Si vergogni, si vergogni di fare film come questo qua. Che diranno di noi all’estero? I panni sporchi si lavano in casa”… >>.