AndreaMiglionico
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Andrea Miglionico
Andrea Miglionico opera

Melfi – Dopo quarantatrè anni  i  dipinti della Collezione Doria ritornano a Melfi. Gli antichi “gioielli” d’arte sacra della raccolta Doria, dopo un accurato restauro,  torneranno a splendere  negli ambienti di Palazzo Donadoni grazie ad un percorso espositivo  permanente. Una   conferenza stampa di presentazione si terrà mercoledì 18 febbraio alle ore 11 nella Sala Conferenze del Museo Civico di Palazzo Donadoni (Vico Rispoli) alla presenza del sindaco, Livio Valvano, della Soprintendente ai  beni storici, artistici e etnoantropologici della Basilicata, Marta Ragozzino, dell’Assessore alle politiche sociali, Vincenzo Fundone e del Presidente dell’Archeoclub di Melfi, Michele Sedile. Per il sindaco Livio Valvano “la Città tutta deve sentirsi impegnata nell’opera di recupero e di cura del suo patrimonio storico-artistico in quanto strumento di definizione della sua identità e occasione di sviluppo. In questa direzione va la lodevole iniziativa che vuole farci conoscere le opere della Collezione Doria, asportate dalla Soprintendenza dal Castello federiciano nel lontano 1972, per le precarie condizioni della struttura oltre che per consentire un lavoro prezioso di restauro”. “La Soprintendenza ai beni storici, artistici e etnoantropologici della Basilicata ha accolto e sostenuto il progetto dell’Amministrazione Comunale di Melfi  e dell’Archeoclub– ha detto la Soprintendente, Marta Ragozzino- di realizzare negli ambienti di Palazzo Donadoni una mostra dedicata alla raccolta Doria, proveniente dal Castello Federiciano della Città, che la famiglia genovese, titolare del principato dal 1531, fece trasformare in residenza nel XVI secolo. Tra le opere esposte, tutte a carattere sacro, spiccano la tela della cappella del Castello di Cristiano Danona, manierista fiammingo attivo alla fine del Cinquecento, e tre dipinti ascritti al pittore di formazione giordanesca, Andrea Miglionico. Della raccolta, oltre agli arredi, facevano parte anche 15 tele con soggetti di caccia, ricollocati nel Castello all’apertura del Museo Archeologico”.

“E’ importante la collaborazione tra istituzioni e associazioni – ha detto Sedile- poiché  questo connubio si rivela utile alla fruizione di monumenti, siti archeologici o opere d’arte. In tal modo si contribuisce ad offrire ai cittadini melfitani e non, un pezzo del proprio patrimonio culturale, come i dipinti della Collezione Doria, che un tempo impreziosivano gli ambienti del Castello. Ora le opere fanno ritorno a Melfi in attesa che siano definitivamente collocate nel Castello tornando a costituire un valore aggiunto per l’offerta culturale cittadina”.