Melfi, 2013-10-07 – Grande successo ha riscosso l’evento benefico “Note di solidarietà”lo scorso 4 ottobre al Gasparrini della cittadina federiciana a favore della fondazione Onlus Rosangela D’Ambrosio una ragazza prematuramente scomparsa a soli 23 anni. L’aula magna del Gasparrini era stracolma, emozione al massimo. Applausi straordinari ad Angela D’Ambrosio di Venosa, mamma di Rosangela, per la forza con la quale porta avanti progetti straordinari. La serata è stata coinvolgente con il concerto di percussione eseguito dagli artisti Pasquale Miranda e Claudio Santangelo che con la Marimba hanno fatto vibrare tanti cuori di solidarietà trasmettendo il vero “ritmo della vita” che può donare Amore a chi si trova nel bisogno: più volte il pubblico si è alzato in piedi per applaudirli. Gustosissimo e vario il buffet preparato dagli alunni del Gasparrini ,settore alberghiero guidati dai maestri di cucina e di sala: Anania, Pastore,Sciaraffa, Lapelosa,Alamprese e Di Canio.
Ancora una volta l’Istituto “G. Gasparrini” ha realizzato con i suoi studenti qualcosa di spettacolare e di grade valore umano, ha fatto scuola in maniera diversa: i ragazzi hanno discusso e si sono confrontati sul tema: La solidarietà a scuola, valore e prassi per la vita. Il dirigente scolastico, del Gasparrini, prof. Michele Masciale, ha spiegato i motivi di questa iniziativa: “ Sono lieto di inaugurare un ciclo di eventi programmati per quest’anno scolastico con una manifestazione che ci vede oggi uniti nel nome della solidarietà e che può indurci ad una riflessione condivisa intorno alle basi essenziali del nostro “essere scuola”. Io credo di poter affermare che una scuola capace di educare alla solidarietà è una scuola che abbraccia le due dimensioni essenziali dell’esistenza, quella orizzontale e quella verticale, in quanto è una scuola aperta all’altro nella dimensione relazionale ed è, al contempo, proiettata in alto nella dimensione valoriale. Sono anni che, personalmente, propongo di fondare le progettazioni educative sul caposaldo valoriale della “solidarietà”; e negli ultimi anni il Gasparrini sta riformulando la propria offerta formativa sulla base di questa indicazione essenziale, Se non educassimo i nostri giovani alla solidarietà, altro non faremmo che contribuire alla polverizzazione della società, alla frammentazione dell’esistenza.
Diamo uno sguardo allo scenario politico, a quello economico, a quello sociale: non si può che restarne desolati, sdegnati, di certo preoccupati. In qualità di docenti ed educatori avvertiamo la responsabilità di restituire ai nostri giovani la vera “grammatica della vita”, quell’ insieme di regole e di buone prassi che si perpetuano nel loro stesso attuarsi. Come dicevano, del resto, gli antichi? Dicevano: “In dulcedine societatis”, ossia nella compagnia, nello stare insieme, nel condividere il pane della fatica quotidiana sta la vera gioia del cuore, la dolcezza di una vita che altrove si mostra più complessa, più difficile, a tratti finanche crudele. Se non rispondiamo al male con il bene – e dico questo al di là di ogni confessione religiosa – saremo destinati al fallimento ed anche la scuola sarà travolta nel turbinio della disillusione e dello scoramento.
Edmund Burke diceva: “Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rimangano in silenzio.” Ecco, la scuola deve sollecitare i “buoni” a prendere parola, ad intraprendere la via migliore del riscatto umano e professionale. Io ho avuto il piacere di essere stato uno dei protagonisti della inaugurazione della fondazione Rosangela D’ambrosio. E, allora come stasera, vorrei sottolineare il coraggio e la tenacia manifestata dei genitori di Rosangela a fronte della sventura e, anzi, oserei dire che tanto avremmo noi da imparare, perché con fiducia immensa nel futuro essi hanno saputo mutare la triste perdita di una giovane figlia nella gioiosa occasione per ritrovarsi tra tanti giovani e riscoprirli inaspettatamente figli. Prima di concludere vorrei leggervi alcuni versi di una poesia di padre Faber, perché vorrei sottolineare la fecondità del sorriso, quale fu il sorriso di Rosangela. La poesia recita pressappoco così: “Donare un sorriso rende felice il cuore: arricchisce chi lo riceve senza impoverire chi lo dona.
Non dura che un istante ma il suo ricordo rimane a lungo. Nessuno è così ricco da poterne farne a meno né così povero da non poterlo donare. Il sorriso crea gioia in famiglia, dà sostegno nel lavoro ed è segno tangibile d’amicizia. Un sorriso dona sollievo a chi è stanco, rinnova il coraggio nelle prove e nella tristezza è medicina. E se incontri chi non te lo offre, sii generoso e porgigli il tuo: nessuno ha tanto bisogno di un sorriso come colui che non sa darlo”. . La Fondazione Onlus Rosangela D’Ambrosio ha ringraziato l’Imec Srl di S. Nicola di Melfi che ha sponsorizzato l’evento e le aziende che hanno donato i prodotti alimentari: Azienda agricola Sabino, Azienda Troilo e Cantina sociale di Venosa, Panificio e Pastificio Bochicchio di Maschito, Supermercato Di Meglio del Maxistore di Melfi, un ottimo contributo per aiutare i bambini di Rosangela che hanno bisogno di tanto aiuto.
Lorenzo Zolfo