Palazzo San Gervasio I racconti di Nonna Peppa i relatori
Palazzo San Gervasio I racconti di Nonna Peppa i relatori

Palazzo San Gervasio (PZ) – Appartenenza, identità, territorio, tradizioni, cultura etnico-antropologica del sud: le parole chiave dell’ultimo libro di Rosalba Griesi. “I racconti di nonna Peppa” edito da Villani Editore, marzo 2019. Il volume è stato presentato nel corso della serata del 30 maggio scorso presso la Biblioteca Comunale Joseph and Mary Agostine di Palazzo San Gervasio.

Palazzo San Gervasio-I racconti di Nonna Peppa i relatori

Salvatore Sotera, Presidente della JMA ha introdotto la serata definendo l’opera della Griesi, inestimabile tesoro che arricchisce lo scrigno della cultura locale e regionale. Il sindaco, Michele Mastro ha ringraziato per il lavoro di ricerca e di raccolta, eccellente lascito di conoscenza. È intervenuta la prof.ssa Francesca Amendola, saggista antropologa, che ha puntualizzato l’importanza della memoria scritta per la salvaguardia del patrimonio culturale e storico di un territorio e del dialetto.

Franco Villani ex Dirigente Scolastico, nonché editore potentino ha confermato l’importanza e il valore della nuova pubblicazione, offrendo all’autrice la penna dell’autore. L’assessore alla cultura Luca Festino ha proposto la pianificazione di prossimi incontri e studi sugli argomenti trattati nel volume col coinvolgimento delle scolaresche.

Palazzo San Gervasio-I racconti di Nonna Peppa l’autrice del libro Rosalba Griesi

L’autrice Rosalba Griesi ha parlato del suo ampio lavoro eseguito nella raccolta dei racconti, proverbi, indovinelli, canti, filastrocche e giochi, mestieri di una volta, ricette e glossario, durato due anni e giunto alla pubblicazione in un unico volume di 390 pagine. Un lavoro scientificizzato da una ricca bibliografia. La serata è stata allietata da letture di alcuni brani, dalla musica di un organetto e dai canti antichi eseguiti dall’anziana Maria Minore, in una sala allestita dal maestro Giovanni Di Nardo con gli arredi appartenuti alla civiltà contadina, sotto lo sguardo attento e partecipativo di un pubblico numeroso e di qualità, composto anche da persone giunte dai paesi limitrofi.