POLICORO: AGGRESSIONE AL PRONTO SOCCORSO SI RICHIEDE UN INTERVENTO URGENTE DELL’ASM E DELL’ASSESSORE REGIONALE ALLA SALUTE.
Policoro – Nel mirino ancora medici e infermieri del Pronto soccorso. Assaliti da pazienti o dai loro parenti che perdono le staffe per le lunghe attese al triage o pretendono di essere visitati subito scavalcando chi sta peggio. Un escalation che dovrebbe far preoccupare non poco la Direzione Aziendale di Matera e anche l’Assessore regionale alla Salute. O magari si attende che ci scappi il morto? Anche questa volta è andata bene e il medico si è salvato grazie all’intervento di una guardia giurata. Il dott. Di Leo ha riportato ferite giudicate guaribili in 30 giorni. Il medico ha denunciato l’episodio su cui indaga la Polizia. Purtroppo è vero, la spending review ha costretto molte aziende a tagliare le spese di portierato e vigilanza. Ma il pronto soccorso è un patrimonio di tutti e va difeso, anche con il buon senso, dato che qualsiasi interruzione parziale dell’operato crea un danno. Non è più possibile assistere a scene come quella di martedì scorso che ha visto coinvolto il responsabile del pronto soccorso dott. Rocco Di Leo aggredito da un parente di un paziente tra l’altro monitorato è già in fase di ricovero. È impensabile non pensare al potenziamento di questa struttura non solo con medici e infermieri ma anche con la presenza di istituzioni pubbliche. Medici e infermieri di Pronto Soccorso sono tra gli operatori sanitari i più esposti nel corso della loro attività lavorativa ad atti di violenza. Il nosocomio di Policoro non è nuovo, purtroppo, a casi del genere. Ma adesso la paura è tangibile ed anche lo stato d’ansia sembra generale. Un clima pesante, nel quale il lavoro di medici ed infermieri diventa complicatissimo. Tra l’altro, le aree di emergenza di questo ospedale vengono controllate soltanto dagli addetti alla sorveglianza e per 12 ore al giorno da un posto di polizia. Nonostante tutto, gli animi più delle volte non riescono a placarsi. Da tempo medici e infermieri lamentano le condizioni in cui sono costretti a lavorare, perché le postazioni non sono sicure e permettono spesso all’utente di entrare in contatto con il personale. Una cosa che non dovrebbe mai avvenire. D’altro canto, soltanto una guardia giurata non basta. E’ necessario ripristinare il servizio di vigilanza h24 pronti ad intervenire non appena episodi simili si verificano. Al momento, il rischio dell’aggressione è dietro l’angolo e il fenomeno rischia di trasformarsi in emergenza. Detto ciò, ricordiamo che il Pronto Soccorso è il servizio aziendale che garantisce la copertura delle urgenze mediche, chirurgiche, pediatriche. Effettua visite generali e specialistiche e controlli clinici, prescrive ricoveri. E’ aperto 24 ore su 24, 365 giorni all’anno. Il Pronto Soccorso presta cure immediate o comunque non rinviabili a Pazienti colpiti acutamente da malattie o lesioni che costituiscono un immediato pericolo di vita (Emergenza) o una minaccia per la vita o per l’integrità fisica (Urgenza). Nella maggior parte dei casi (70–80%) un disturbo, anche acuto e improvviso, non ha carattere di vera urgenza, e perciò la decisione di ricorrere al Pronto Soccorso può e deve essere lasciata al giudizio del proprio Medico Curante, di un suo eventuale sostituto o del Servizio di Guardia Medica (Continuità Assistenziale Notturna e Festiva). Diversamente vi è il rischio di abusare del Pronto Soccorso, sovraccaricando questa Struttura di prestazioni improprie, gestibili da altre figure sanitarie, e ciò a danno di chi del Pronto Soccorso ha vero ed assoluto bisogno.