Potenza- Tanta gente si è stretta attorno alla famiglia dell’imprenditore Ilario Ungaro, deceduto lo scorso 6 giugno all’ospedale di Pescopagano. Annamaria Giamberso, la moglie, originaria di Ginestra, Giovanni, Nicola e Celestina i figli, i fratelli e le sorelle, hanno avuto tanta forza interiore per ricevere attestati di solidarietà da migliaia di persone, anche da amministratori regionali ed ex parlamentari ( tra i presenti ai funerali Mario Lettieri e l’assessore comunale Falotico). A celebrare la messa, Agostino Superbo, Vescovo Metropolita Emerito che ha detto: “preghiamo per Ilario e la sua famiglia perché il Signore lo accolga nel Regno dei Cieli e perdoni i nostri peccati. Ilario era una persona significativa della carità, in lui si è manifestato il Signore per la sua immensa bontà. Malati, poveri, carcerati, senza casa, senza pane, siamo qui come “Stella del Mattino” ad esprimere gratitudine ad Ilario. Sia di esempio per tutti noi,aveva un cuore grande, fattivo ed operoso, che sotto la guida della Madonna Misericordiosa non ha fatto mancare niente agli ultimi.
Pieno di compassione. Grazie per la buona testimonianza data alla comunità”. Presenti parroci e suore dell’associazione Stella del Mattino di cui Ilario era vice-presidente. Una delle suore prendendo la parola ha aggiunto: “ carissimo vice-presidente non è finita qui la tua storia. Al prossimo consiglio di amministrazione ti convochiamo. Le tue fatiche hanno ricevuto la Pasqua. La tua carità non conosceva limiti. Grazie Ilario ogni giorno lo diremo nell’Eucaristia. Continua ad amarci ed anche la tua famiglia che volevi tanto bene”. L’assessore comunale alla Cultura, Roberto Falotico, amico di famiglia, ha ricordato anche l’impegno politico di Ilario: “ è sempre difficile esprimere parole per un amico che ci lascia. Sei stati un buon consigliere politico. Ci hai insegnato la stima, il rispetto, il lavoro. Lavoravi per insegnare agli altri l’importanza di un lavoro e l’hai trasmesso così bene ai figli. Ci lasci la certezza di essere stato una buona guida, un buon marito e padre. Sapevi amare”. Era presente don Fatmir Gjimaraj, che nel 1991, da cittadino, fuggì dall’Albania sognando di cambiare vita in Italia. E’ stato accolto a Trivigno, piccolo centro lucano dall’allora Sindaco Ilario Ungaro, dove aveva trovato posto come barbiere. E Ilario fu il suo primo cliente.
Comunista non sapeva niente di Cristo e del suo Vangelo, fino al punto di innamorarsi, ed oggi è sacerdote della diocesi di Potenza. Ha detto: “ abbiamo condiviso momenti belli. Ringrazio il Signore per averti incontrato”. Ha concluso gli interventi, la nipote Ilaria: “ nonno ti sei affidato alla Madonna, sono sicuro che mi stai ascoltando. Molti ti conoscevano come imprenditore, io invece ti conosco come persona sensibile e pieno di bontà. Buono ,leale, onesto, generoso. Hai lasciato un vuoto incolmabile nei nostri cuori. Ci hai insegnato ad affrontare e superare le difficoltà della vita. Ciao Nonno”.