Rapolla, 2013-09-12 – Il Gruppo Consiliare Alternativa per Rapolla ritiene utile un coinvolgimento concreto di tutte le istituzioni ed una sensibilizzazione della popolazione riguardo agli innumerevoli effetti negativi della paventata e, sempre più certa, chiusura del tribunale di Melfi. “Da subito-riferiscono i consiglieri di questo gruppo- bisogna far capire a chi di dovere che si fa sul serio e che non sono sicuramente sceneggiate le richieste del mondo della giustizia e dei cittadini, fatte proprie dagli amministratori locali, di rimettere il mandato.
Condividiamo inoltre l’idea forte degli amici renziani di Melfi di boicottare le prossime consultazioni a partire dalle primarie di coalizione del centrosinistra. Per mantenere lontana l’idea che si possa continuare indisturbati a depauperare insistentemente un territorio già in forte sofferenza in tutti i settori produttivi come quello dell’area Nord di Basilicata è necessario rinsaldare, mantenere, consolidare ed essere vicini alle richieste di difesa del presidio di giustizia senza polemica e soprattutto senza scaricare su altri responsabilità proprie delle quali si avrà tempo per discuterne.
In questo momento non servono processi e condanne ma solidarietà, partecipazione e coinvolgimento di tutta la Basilicata (elettrodotto Rapolla, Scanzano e 21 Giorni SATA insegnano) con a capo quelle autorevoli personalità che avrebbero potuto fare e non hanno fatto e che potrebbero fare e continuano ad essere in ossequioso silenzio.
Una proposta operativa che ci sentiamo di condividere e rilanciare sulla delicata ed importante tematica legata alla decisione di chiudere il Tribunale di Melfi è quella della convocazione straordinaria e urgente di tutti i Consigli Comunali nei pressi della sede del Tribunale di Melfi con all’ordine del giorno: dimissioni dei consigli comunali dovute alla chiusura del tribunale di Melfi.
Crediamo che questa proposta, in aggiunta alle tante altre legittime e condivise argomentazioni in campo, possa dare più concreta forza contrattuale all’incontro romano con il Ministro Cancellieri”.
Lorenzo Zolfo