Ripacandida – Dai primi anni del secolo scorso il Comune di Ripacandida e non solo (Melfi, Barile, Atella) è sottoposto ad una sistematica, coordinata, ininterrotta ed iniqua aggressione da parte del vicino Comune di Rionero in Vulture il quale chiedeva unilateralmente ed arbitrariamente l’annessione di una cospicua parte del territorio ripacandidese, guarda caso, la più appetibile da un punto di vista economico, spoliando, di fatto, quest’ultimo di ogni proprio diritto su questo suo legittimo territorio. Aggressioni, giustamente e puntualmente dimostratesi infruttuose. Il 22 ottobre 1932, l’allora podestà di Rionero avanzava l’ennesima pretesa al governo del Re definendo la stessa come “un atto di giustizia, reso ad una patriottica e fascistica cittadina”. Sicuramente il podestà fu intellettualmente più corretto, rispetto agli attuali amministratori, perché motivò la richiesta con motivazioni economiche. Le equilibrate e irreprensibili contromotivazioni dell’allora Podestà del Comune di Ripacandida furono “tale atto, definito di giustizia dal sig. Podestà del Comune di Rionero, non deve ingenerare un atto indiscutibilmente di ben più conclamata ingiustizia ai danni di Ripacandida”. Veniamo, quindi ai giorni nostri. Diversi cittadini di Rionero in Vulture negli anni settanta, in considerazione del fatto che le norme urbanistiche del loro Comune, rendevano estremamente difficoltosa ed onerosa la costruzione di nuove case, si rivolgevano al Comune di Ripacandida affinchè agevolasse la realizzazione del loro più grande sogno, la costruzione della propria abitazione anche se sul territorio di Ripacandida. Il Comune di Ripacandida, sensibile alle valide richieste di queste persone, anche penalizzando i propri cittadini (lotto minimo 10.000 mq., abbassamento della cubatura realizzabile in zona agricola) cercò, nel limite del possibile, di rendere concretizzabili i loro sogni, con immensa graditudine da parte di costoro. Oggi troviamo gli stessi, o magari i loro eredi, quali componenti di chimerici comitati cittadini che reclamano assurde pretese. Fino a che è stato possibile, e le leggi l’hanno consentito, il Comune di Ripacandida non ha mai obbligato costoro a trasferire la propria residenza, come sarebbe stato corretto e giusto pretendere, trasferimento, per altro, messo in atto, in maniera del tutto autonoma e con grande soddisfazione, da numerosi (28) cittadini prima iscritti a Rionero. Il territorio per il quale viene avanzata pretesa di annessione, negli ultimi anni, è stato oggetto di enormi investimenti finanziari. Gruppi di potere hanno investito ingenti capitali, non vorremmo che fosse carpita la buona fede di alcuni ignari cittadini, pur di perseguire più da vicino o meglio ancora direttamente i propri interessi. “Analoga pretesa-riferiscono alcuni anziani del paese- potrebbero avanzarla i nostri concittadini che avendo proprietà terriere nei Comuni di Venosa, Maschito, Rapolla hanno su queste loro legittime proprietà costruito le proprie abitazioni, senza mai, però, muovere doglianze. Lungi da noi innescare sciocche ma pericolose miscele esplosive, affermano questi cittadini di Ripacandida, ci auspichiamo comunque che le due amministrazioni, Rionero e Ripacandida lavorino alla risoluzione di eventuali concreti problemi evidenziati dai cittadini che vivono nelle zone adiacenti al Comune di Rionero ma sul territorio di Ripacandida. Soprattutto alla luce del fatto che si viaggia e si discute con una mentalità europeista e non portano a niente antiche e sterili guerre di campanili. Essere cittadini di Ripacandida (paese di santi, d’illustri uomini di cultura e tantissime persone perbene) non ha mai fatto sentire nessuno emarginato, discriminato, anzi, come anche per altre appartenenze è sempre stato motivo di grande orgoglio”. Concludono gli anziani ma saggi cittadini di Ripacandida: “non è certamente secondario, anzi, che il governo italiano stia spingendo i comuni, in primis, quelli di dimensioni ridotte ad associarsi, prima con le funzioni e in seguito mirare all’unione degli stessi. Il tutto al fine di rendere più efficienti, efficaci ed economici i servizi verso le proprie popolazioni, alla faccia delle pseude guerre di campanili che si vogliono mettere in campo”. Nei prossimo giorni, dopo Pasqua, a Ripacandida si terrà un consiglio comunale su questo argomento.
Lorenzo Zolfo
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