Venosa Gianteo Tamburriello il presidente dellassociazione Venosa 2019
Venosa Gianteo Tamburriello il presidente dellassociazione Venosa 2019

Venosa (PZ) – Dopo lo strepitoso successo riscontrato in tutta Italia, finalmente arriva anche in Basilicata, precisamente nella cittadina oraziana, il film documentario delle polemiche che denuncia gli eventi avversi da vaccino anti-covid. A dare spiegazione di cosa si è trattato è l’avvocato Gianteo Tamburriello, presidente dell’Associazione Venosa 2019: “ L’incontro si è tenuto lo scorso 18 febbraio, presso la sala convegni dell’Hotel Orazio. Prodotto da Playmastermovie e diretto da Paolo Cassina, con la collaborazione di Alessandro Amori alla regia, contiene numerose interviste ai danneggiati da vaccino e approfondimenti. Paolo Cassina è un regista da sempre attento alle tematiche sociali e a dare voce alle persone che hanno poche possibilità di essere ascoltate.

In Basilicata il film ha già suscitato grande interesse, estrema curiosità, reazioni contrastanti e un acceso dibattito nella popolazione, in particolare a Venosa, sede dell’importante evento culturale. Sono stati invitati a partecipare tutti i sindaci, i vertici dell’Asl e degli Ordini medici. L’intento di “Invisibili” non è dare voce ai no-vax, ma ascoltare le storie di chi è rimasto danneggiato dal vaccino e non viene ascoltato. Tante di queste persone, non solo faticano a ottenere una diagnosi, ma addirittura non sono prese in carico dal servizio sanitario nazionale e sono rese, appunto, invisibili per questo motivo, il documentario ha portato l’attenzione sulla reale gravità di questi casi, attraverso le voci dei danneggiati, ma anche dei professionisti del mondo della sanità e della magistratura, e sul diritto di queste persone ad essere ascoltate e curate.

È un dovere di onestà intellettuale e di riappropriazione di una visione pacata e ragionevole della situazione in cui viviamo, quello di considerare i fatti che Invisibili racconta e non girare le spalle a chi, dopo l’inoculazione, a distanza più o meno ravvicinata, ha subito nella propria vita dei cambiamenti seri, gravi, drammatici.Dobbiamo ricostruire un clima di fiducia e di rispetto andando oltre alla violenza ideologica di chi, tra personaggi noti, si è espresso in termini talora disumani contro chi non ha accettato l’imposizione della inoculazione. Ma anche oltre alla reazione di autodifesa di chi, creando il fronte “novax” ha caricato di altrettanta veemente aggressività la propria scelta. Esasperare i fronti è fare il gioco del male, della calunnia, della falsità.Abbiamo già sofferto tutti abbastanza, vedendo compromessi rapporti famigliari, amicizie, progetti. Occorre ritrovarci, accogliere gli opposti pareri e lasciare che sia la Verità ad illuminarci e conquistarci.

Le molteplici testimonianze raccontano di tante, tantissime, troppe vite distrutte di cui non viene riferito nulla. Il tema degli effetti avversi da vaccino non può e non deve rimanere nascosto. Riporre la nostra attenzione su questo tema, senza pregiudizi, in modo amorevole e unificante, è una sana alternativa al proliferare delle idee e dei giudizi. La sensazione è che le istituzioni vogliano quasi far sparire queste persone rendendole invisibili. Da ciò, il titolo del documentario. Il documentario lancia un messaggio chiaro: “Non si può forzare in nessun modo l’essere umano. L’inoculazione o all’assunzione di sostanze potenzialmente dannose e talvolta letali”. Dopo il film è seguito un dibattito per ascoltare testimonianze dirette e porre liberamente domande.

Il dibattito è stato moderato dall’avv. Gianteo Tamburriello, presidente dell’associazione Venosa 2019. Come relatori era presente l’avvocato Mirko Damasco, avvocato “in prima linea per i diritti di sospesi e danneggiati”, Frino Maria, danneggiata dal vaccino, Irene Zacchei, dottoressa biologa nutrizionista.