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Venosa

Venosa (PZ) – La notizia apparsa lo scorso 16 ottobre sull’agenzia Ansa Basilicata nella quale la Rai Com decide di proporre Matera come sede dell’”Anno che Verrà” il 31 dicembre 2018 ha fatto indispettire amministratori, associazioni turistiche e cittadini di Venosa.

La Rai ha motivato questa scelta dicendo: “non si può non tenere conto che la città dal 1 gennaio 2019 sarà la Capitale Europea della Cultura e diventerà la protagonista assoluta del panorama culturale italiano e europeo. Invece per la città di Venosa potrebbe essere indicata per l’edizione 2019/2020 previa una serie di verifiche tecniche e organizzative che dovranno essere effettuate”. Carmela Sinisi, assessore alla Cultura del Comune di Venosa, non la pensa come la Rai e dice: “ sono furiosa.

Sarebbe utile conoscere sviluppi e retroscena dei luoghi in cui si decide. A noi tocca sapere le cose in questo modo e urtarsi oltre modo. Io scenderei in piazza per chiedere dialogo e chiarimenti”. Michele Duino, presidente della pro-loco “Venusia” è abbastanza infuriato e se la prende con amministratori: “ resto esterrefatto, più volte l’ho detto postando commenti sui social, che Venosa rischia di perdere questo evento, nonostante abbiamo tre consiglieri regionali ad occupare il consiglio regionale, che pur votando a favore di Venosa, come quasi tutti gli altri consiglieri regionali, con delibere sottoscritte,sono stati presi in giro dalla Rai, che non ha confermato quanto deliberato dalla Regione Basilicata.

Sono deluso da questa mala politica., il sopralluogo della Rai nella nostra città già c’è stato. Mi sembra che sia stata tutta una presa in giro! A Venosa, dopo Matera, Potenza e Maratea, spettava l’evento del 31 dicembre”.Pasquale Zinfollino aggiunge: “la RAI viene pagata dalla Regione Basilicata. Pertanto il tono della richiesta da parte della Regione Basilicata dovrebbe essere questo: Cara RAI (perché di cara sei cara) Abbiamo deciso Venosa come sede per il Capodanno, pertanto se vuoi vedere anche un solo centesimo dei 500.000,00 euro promessi, devi necessariamente andare a Venosa, oppure ti offriamo un buono omaggio!” Gianni Di Biase va giù duro: “Il vulture melfese non solo è la zona con più abitanti della Basilicata oltre un sesto di tutta la regione vivono qui.

E’ la zona con maggior storia partendo dalla uomo preistorico passando per i romani. il medioevo, fino al brigantaggio e i giorni nostri. E’ la zona più sviluppata grazie alla zona industriale di San Nicola di Melfi (Fiat e indotto, Mulino Bianco, Salati Preziosi, Auchan ecc..) da solo fanno metà del Pil Lucano. I prodotti agricoli più prestigiosi della regione li troviamo da noi: Aglianico del Vulture e olio dop riconosciuto tra i migliori d Italia, le castagne del Vulture di grande qualità, i pomodori, il grano. Le acque minerali altro orgoglio regionale.

Scusate il Vulture da solo regge metà regione come si pensa minimamente di escluderlo da tutto? I primi ospedali chiusi sono stati lì, gli uffici e i servizi sempre meno e ora nella patria della cultura regionale tolgono pure un semplice spettacolo, questo è troppo. Se solo il Vulture-Melfese fosse più coeso, altro che Matera non ce n’era per nessuno in regione”. Tra i tanti intervistati, c’è chi propone di andare a protestare sotto la sede della Regione Basilicata, ritenuta responsabile di questo spostamento di sede.