Ripacandida – Progettata oltre 20 anni fa, i lavori della superstrada“Oraziana”, che dovrebbe collegare velocemente Venosa-Rionero, stanno subendo notevoli ritardi. Fino ad ora c’è stata solo la conclusione del 1° e 2° lotto della “bretella”, ci sono voluti 13 anni per costruire circa sei km, che collega Rionero con Ripacandida ed alla superstrada Candela-Potenza, avvenuta nell’aprile del 2008, con beneficio finora solo per questi due centri. I lavori per il Il e III lotto Ripacandida-Ginestra è quello che sta creando i maggiori problemi. I lavori sono fermi da tanto tempo, bloccati da un contenzioso tra l’impresa e la Provincia. Sulla ripresa dei lavori su questo tratto non si hanno notizie.Nei giorni scorsi è stato smantellato perfino il deposito attrezzi dell’impresa, nei pressi dell’ex fabbrica Arquati di Ginestra.A testimoniare la situazione problematica del tratto Ripacandida-Ginestra è un operaio dell’impresa che ha iniziato i lavori, Luca Luciano Zerilli di San Potito Sannitico (Ce): “sono un operaio e per 4 anni e mezzo ho svolto il mio lavoro con la gecomar s. p.a. di somma vesuviana presso il cantiere di Ripacandda (Potenza), in funzione fino all’ottobre del 2010, quindi io partivo il lunedi mattino e tornavo a casa il venerdi sera. Nell’ultimo anno la ditta pagava lo stipendio con fatica, anche dopo tre mesi e noi operai alla fine ci siamo rifiutati di continuare a recarci sul cantiere dove o per mancanza di cemento o gasolio dopo fatti 200 km per arrivare li’ dovevamo tornare a casa perche’ impossibilitati di lavorare e oltretutto non ci era piu’ assicurato neanche vitto e alloggio visto che non veniva pagato neanche il gestore di un ristorante dove noi mangiavamo e dormivamo.Dopo tre mesi di questa situazione mi hanno licenziato per GIUSTA CAUSA e quindi non ho avuto neanche la possibilita’ di fare il periodo di disoccupazione ordinaria. Ora siccome il lavoro appaltato dalla ditta era la famosa via ORAZIANA ( che solo ora ho saputo essere un’incompiuta da oltre vent’anni) la provincia di potenza subito si e’ attivata sui vari giornali a ribadire solidarieta’ agli operai e che avrebbe pagato con i soldi che avrebbe dovuto dare alla gecomar per il lavoro svolto fino alla risoluzione del contratto. Anche l’ispettorato del lavoro sembrava voler aiutare tutti!!!! fatto sta che alla fine sembra che la gecomar s.p.a ha inbrogliato e che l’avanzamento dei lavori era inferiore a quello dichiarato per cui la provincia avrebbe anticipato 700.000 mila euro in piu’ del dovuto alla famosa GECOMAR S.P.A di somma vesuviana… pazzesco…Dopo questo e’ caduto il silenzio assoluto e per 15 mesi non c’e’ stato piu’ nessuno che parlasse di cio’ fino ad un mese fa quando mi e’ stato detto dal mio sindacato, la uil Basilicata che la gecomar avrebbe dovuto avere i soldi dall’anas di Cosenza per un’altro lavoro con contratto rescisso… ma per magia i soldi che fino ad una settimana prima c’erano improvvisamente non ci sono piu’!!!! Ora io mi chiedo come e’ possibile che io dopo 18 mesi non riesco ad avere i miei tre mesi di stipendio e il mio tfr maturato in 4 anni e mezzo dato che il fondo di solidarieta’ inps scatta solo per le imprese in fallimento. Io mi chiedo se questa ditta ha tutti i contratti con anas e ferrovie ormai rescissi in tutta italia e ha imbrogliato la provincia di potenza di 700 mila euro perche’ nessuno chiede il fallimento??? Perche’ nessuno aiuta i 30 lavoratori che sono la fascia piu’ debole??? Ah ho saputo da poco che il famoso Sottosegretario Malinconico era amico della GECOMAR SPA ex COGEMAR SRL ex GLESCAL ecc. ecc”.
Lorenzo Zolfo
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