Matera – Per Matera, per la Basilicata tutta, occorre pensare a un Piano strategico post 2019 e a strumenti di sostegno per creare e rafforzare le imprese culturali.
E’ la sollecitazione fatta dal presidente della Fondazione Sassi di Matera, l’avvocato Vincenzo Santochirico, intervenendo questa mattina al convegno: La Cultura nella programmazione europea 2021-2027: Linee strategiche ed Azioni operative.
Organizzato e promosso da Federculture e dalla Rappresentanza della Commissione europea in Italia, il convegno si è svolto al Palazzo della Prefettura di Matera ed è stato incentrato su uno dei quattro temi unificanti proposti nel percorso di programmazione della politica di coesione 2021-2027: cultura veicolo di coesione economica e sociale.
«Nel 2019, nell’anno in cui Matera è all’attenzione internazionale grazie al titolo di Capitale Europea della Cultura, sicuramente sono stati diffusi i semi di un nuova consapevolezza culturale: non é facile dire quando se ne vedranno i frutti. Inoltre, nel modo di pensare e fare cultura, pubblico e privato sono stati costretti ad affrontare le questioni con metodologia, tempi e modalità precisi. Bisogna proiettare questo nel dopo 2019.
Oggi più che mai dobbiamo pensare a quali azioni porre in essere per essere pronti al 1 gennaio 2020. Un futuro prossimo che non potrà prescindere, ritengo, da due assi fondamentali: il primo la cultura e lo sviluppo sostenibile e il secondo la dimensione europea.
Come Fondazione Sassi, lo corso 25 maggio, abbiamo favorito un incontro fra l’Amministrazione comunale e la consigliere speciale della Commissione per la cultura della rete United Cities and Local Governments (UCLG) che gestisce il programma Agenda 21.
La UCLG è una rete internazionale, che ricomprende anche città che sono già state o saranno nei prossimi anni capitali europee della cultura e che mira ad offrire indicazioni e direttive a tutte quelle città che intendono valutare, progettare e attuare politiche culturali in grado di contribuire allo sviluppo sostenibile delle stesse, coerentemente con gli obiettivi di sviluppo sostenibile approvati dall’ONU nel settembre 2015. Aderire – prosegue il presidente della Fondazione Sassi – a questo programma significa per Matera mantenere la dimensione europea che oggi ha conquistato».
Per il presidente Santochirico occorre anche ripensare alle politiche e gli strumenti offerti alle realtà e imprese creative: dall’accesso al credito, alle donazioni e sostegni, a sgravi fiscali. «Questi soggetti hanno economicità e imprenditorialità come metodo di lavoro, ma non hanno fini di lucro – ha detto Santochirico – anzi hanno finalità sociale e pubblica per eccellenza, meritano strumenti che siano adeguati alla loro capacità d’azione sulla società».
«Per quanto riguarda la Fondazione Matera – Basilicata 2019 – ha proseguito Santochirico – la conserverei, ma deve essere autonoma non prigioniera della politica. Può e deve essere uno strumento d’eccellenza di coordinamento e programmazione, facendone parte Regione Basilicata, Provincia e Comune di Matera, Camera di Commercio e Università degli studi della Basilicata. Sono i cinque player, attori istituzionali, più importanti del territorio e sono i soggetti deputati a creare le politiche per il futuro.
Politiche che, per la città di Matera, devono necessariamente partire da una nuova consapevolezza degli antichi rioni Sassi: un patrimonio che corre il rischio di deperire o di essere cambiato di destinazione senza che la città ne abbia coscienza».